In un interessante articolo su Il Post, Luca Sofri riprende la ricerca "Il dado è tratto", commissionata dall’associazione Rena ("Rete per l'eccellenza nazionale") al fine di "accendere un faro su alcuni casi concreti e offrire al Festival del Giornalismo di Perugia alcuni spunti di riflessione per poi affrontare [...] riflessioni più generali e proposte concrete per migliorare la qualità dei dati economici forniti dalla Stampa italiana".

La ricerca, condotta da Frediano Ricucci e Giuseppe Ragusa, si occupa di mettere in luce la tendenza di agenzie di stampa e giornali a riprendere dati, studi e statistiche senza verificare l'affidabilità delle fonti che li diramano, con due importanti conseguenze:

"Da un lato dati di dubbia provenienza e di non provata fondatezza scientifica falsano i dibattiti su temi di grande rilevanza. Dall’altro le informazioni che invece sarebbero necessarie per migliorare il rapporto fra istituzioni e cittadino/consumatore sono quasi totalmente non disponibili".

Un esempio di questo meccanismo è costituito dal caso di Telefono Blu.

L'associazione diffonde comunicati pieni di  dati, 'stime' e virgolettati non derivanti dall'applicazione di una metodologia, né comprovati da fonti attendibili. Eppure le agenzie li hanno puntualmente ripresi, senza interrogarsi sulla natura del documento inviato.

Questo e altri casi, in cui dati fondati più sulla percezione che sulla rilevazione scientifica sono alla base di un'informazione distorta, dimostrano che qualcosa nel sistema italiano va cambiato.

Le proposte di Rena in proposito sono qui.