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giovedì 11 febbraio 2010

PostHeaderIcon 70% DELLE AZIENDE INVESTE NEI NEW MEDIA. IL 15% LO FARA' NEI PROSSIMI ANNI

Il centro di ricerca Ask dell'Università Bocconi di Milano ha svolto una ricerca sulla comunicazione multimediale e interattiva delle aziende italiane.
I risultati della survey, volta a verificare "lo stato dell'arte della comunicazione multicanale e interattiva nelle principali aziende italiane", si basano sulle risposte di 302 responsabili comunicazione esterna e marketing di 287 aziende appartenenti al settore manifatturiero e dei servizi.
Importante fra i dati emersi dalla ricerca è che ben il 70% delle aziende ha cominciato a investire nei nuovi media, mentre il 15% ha intenzione di farlo nei prossimi anni.
La maggior parte delle aziende (70%) dichiara di aver investito nei nuovi canali di comunicazione per far parlare di sé, il 60% per espandere il mercato, il 35% con lo scopo di creare coinvolgimento nell'utente.



Dalla ricerca, dunque, emerge che le aziende usano i nuovi media non solo per accrescere la brand awereness, ma anche per migliorare i risultati economici e i fattori di business. 
In linea di massima, si può ravvedere nel mix dei mezzi di comunicazione usati - carta, televisione e web - un processo di integrazione e di successiva sostituzione.  
"In totale, l’80% delle aziende dichiara che i mezzi tradizionali sono ancora prioritari in valore rispetto al web, ma è forte la percentuale di coloro che considerano il web come un canale fortemente in crescita, che assorbirà una parte consistente degli investimenti delle imprese nei prossimi anni". 
Alcune aziende confidano nella coesistenza carta/web e video/social network: queste producono contenuti non più rivolti ad un solo canale, ma 'spreadable', ossia 'disperdibili' in un circuito di multicanalità. 
Altre aziende, più innovatrici, indirizzano i propri investimenti verso canali diversi, adottando gli strumenti del web 2.0 al fine di stabilire relazioni con gli utenti.
Una tendenza generale è comunque ricorrere a contenuti 'liquidi', facilmente adattabili ai vari canali di diffusione. In questo senso, molta importanza sembrano avere i contenuti video: oltre il 70% delle aziende riserva loro un posto preminente nella strategia di comunicazione, l'85% li rende disponibili sui siti aziendali, il 37% li posta anche sui social network.
Quanto al significato dell'espressione "coinvolgimento dell'utente", dalle interviste sono emerse principalmente tre diverse accezioni:
  1. dialogo con l'utente
  2. personalizzazione dell'offerta e del messaggio
  3. autonomia e libertà di ricerca per l'utente.
Nei casi in cui si sono dichiarati degli impedimenti nell'uso di strategie multicanale, questi sono stati attribuiti in parte a fattori di natura organizzativa, in parte ai costi da sostenere.
Sotto il profilo dei risultati, comunque, riassume il Sole 24 ORE, "la metà del campione ha confermato di aver colto benefici in termini di efficacia (per esempio l'aumento della "brand awareness") e il 40% circa ha rilevato ritorni di natura economica".
Per visionare l'intera ricerca, cliccare qui.
Qui un articolo sull'argomento del Sole 24 ORE (10/02/2010).

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